Rinnovare l’aria in casa e aprire le finestre è un’operazione consigliabile in ogni stagione, meno piacevole in inverno: in pochi secondi la temperatura scende così tanto che non vedi l’ora di tornare sotto il piumone.
Pensiamo al bagno, per esempio. Docce, umidità, vetri appannati, finestre sigillate, mancanza di finestre, bagni caldi nella vasca, ecco alcuni motivi per cui dovreste arieggiare il più possibile questa stanza. Ma come si può fare per diminuire la possibilità che umidità e muffe ci colpiscano alle spalle (e negli angoli)?
Pulire con la candeggina o con i prodotti antimuffa non è una soluzione definitiva, perché dopo pochi giorni il problema si ripresenta ancora più ostinato, soprattutto nelle case meno recenti. Effettuare un trattamento alle pareti, invece, vi aiuterà a proteggerle: in questo modo terrete lontani i danni irreparabili, soprattutto se avete il bagno non piastrellato.
La tendenza degli ultimi anni, infatti, è quella di piastrellare sempre meno le pareti di questa stanza e di intervenire soprattutto nelle zone vicino ai sanitari, al box doccia, al lavandino o alla vasca. L’ambiente risulta meno appesantito visivamente e il risultato estetico è migliore.
A quale condizione, però? Le pareti libere da piastrelle devono essere trattate per escludere il forte rischio di mancanza di salubrità dell’ambiente e per evitare di dover intervenire in caso di infiltrazioni di umidità in bagno.
I trattamenti più mirati sono la pittura anticondensa e i detergenti antimuffa: entrambi fungono da barriera termoisolante per ostacolare il fenomeno della condensa. Tra i prodotti adatti agli ambienti umidi troviamo anche gli smalti murali lavabili e i trattamenti traspiranti, perfetti per i soffitti e le parti alte delle pareti.
Evitare le piastrelle è pericoloso, quindi? No, ma le piastrelle sono sicuramente quelle che richiedono una manutenzione più semplice.