Di film memorabili Alfred Hitchcock ne ha girati davvero molti, e senz’altro Psycho è uno degli esempi più emblematici della bravura del regista americano nel creare suspence e disturbare profondamente lo spettatore dal punto di vista emotivo. A quanto pare, però, Hitchcock è stato capace anche di disturbare gli attori sul set: lo dimostra un’intervista, recentemente riscoperta, in cui la stella del film Janet Leigh raccontò di come girare il film le avesse, in un certo senso, cambiato la vita.
Quando si parla di Psycho possono venire in mente diverse immagini del film, ma in particolare una: quella in cui si vede Marion Crane (interpretata da Janet Leigh) che viene pugnalata senza pietà mentre fa la doccia dal folle e inquietante protagonista Norman Bates.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Hitchcock, per ottenere una cinquantina di secondi di ripresa fu necessario qualcosa come il posizionamento delle cineprese in più di 70 angolazioni diverse e una settimana di lavoro.
L’intensità della scena e, probabilmente, il dover continuare a ripeterla immedesimandosi pienamente nella parte (tanto bene al punto da ricevere una nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione) causò all’attrice Janet Leigh dei grossi contraccolpi psicologici.
«Ho smesso di fare la doccia, ora faccio solo il bagno»
ha dichiarato l’attrice nell’intervista, risalente al 1984 e solo da poco ritrovata.
«Oltretutto, quando mi trovo in un luogo in cui è possibile solo fare la doccia, mi accerto che le porte e le finestre della casa siano chiuse a chiave. Lascio anche la porta del bagno spalancata e la tenda della doccia aperta: guardo sempre in direzione della porta, indipendentemente da dove arrivi il getto d’acqua».
Vasca sì, doccia no: la povera Janet Leigh è rimasta evidentemente segnata dall’esperienza. Anche se sono state più volte smentite le voci secondo cui Hitchcock aveva usato dell’acqua gelida durante le riprese, per fare urlare l’attrice con più convinzione, in realtà secondo la stessa Leigh l’acqua era calda, ma riuscì a calarsi così bene nel personaggio che tutte le urla della famosa scena che si sentono nel film sono sue – non vi fu alcun bisogno di aggiungerne altre.
Sembra però che a rendere definitiva la sua avversione alle docce fu la visione del film nella sua versione definitiva: la sua magistrale interpretazione, il perfetto montaggio della scena, la brutalità dell’assassinio e soprattutto la disturbante musica (impossibile dimenticare il suono stridulo e ritmato di violini, viole e violoncelli) le fecero capire “quanto una persona possa essere vulnerabile e indifesa“.
Che storia inquietante! Ad ogni modo, non privatevi del sommo piacere della doccia come pare abbia fatto Janet Leigh per il resto della sua vita: tutt’al più, evitate di guardare Psycho prima di farla!