Il bidet è un’invenzione quasi banale ma utilissima, divenuta parte integrante del bagno, e soprattutto dei bagni italiani. Ormai il bidet è entrato nel novero delle cose essenziali per noi (italiani), quelle di cui lamentiamo la mancanza quando siamo all’estero, e che sono ormai diventate un vero e proprio simbolo identitario nazionale! Chi di voi viaggiando in Europa o altrove non si è mai lamentato di non trovare il bidet in hotel, e ha iniziato a dubitare della civiltà del paese ospitante?
Ma da dove viene il bidet? Spiacenti di deludervi, ma il bidet non è stato inventato in Italia. I primi esemplari infatti iniziano a comparire tra il 1600 e il 1700 in Francia. La provenienza è sottolineata anche dal nome (francese), che si riferisce alla somiglianza con la forma di un “cavallino” su cui stare a cavalcioni.
Il nome dell’inventore è rimasto ignoto, ma tra le prime testimonianze di utilizzo ricordiamo l’installazione di ben 100 bidet nella reggia di Versailles nel 1710. Inutile dire che fuori dall’Italia questo sanitario non ha mai suscitato troppo entusiasmo, e anche nella lussuosa reggia francese i 100 bidet non durarono più di qualche anno, inutilizzati, prima di essere rimossi.
Sicuramente il XVIII secolo non è particolarmente famoso per l’attenzione all’igiene, ma oltre al periodo storico e a questioni logistiche o economiche l’utilizzo e il non utilizzo del bidet ha ragioni culturali. Mentre l’Italia, la Spagna e il Portogallo ne hanno reso obbligatoria l’installazione nel 1975, in molti altri paesi (compresa la Francia) questo oggetto è ancora collegato all’immaginario dei bordelli della seconda guerra mondiale, quindi come “strumento di lavoro” delle prostitute.
Chi ha inaugurato il bidet in Italia? La storia ci porta a Napoli, dove è ancora possibile vedere il modello (quasi commovente) di legno intarsiato e metallo che Maria Carolina d’Asburgo-Lorena fece installare nella Reggia di Caserta nella seconda metà del settecento.
La regina fu doppiamente innovativa, perché fece collocare questo sanitario in un vera e propria stanza da bagno, peraltro raffinatissima. Al tempo la cultura del bagno non esisteva, e quasi nessuno ad eccezione di reali, nobili e ricchi sfondati, disponeva di una stanza apposita per lavarsi. Le attrezzature da toilette “avanzate” come il bidet erano tenute in camera da letto, e spesso erano strumenti componibili, portatili, praticamente bidet da viaggio.
Fu nell’età vittoriana, con lo sviluppo delle tubature, che le persone iniziarono a utilizzare una stanza apposita per lavarsi. Tuttavia gli inglesi vittoriani e i loro discendenti si ostinarono comunque a snobbare il nostro caro bidet.
In Italia ormai da anni il bidet fa coppia fissa con il wc, spesso nello stile più contemporaneo dei sanitari a filo muro o sospesi; mentre a partire dagli anni ’60 la tecnologia avanzata Giapponese ha integrato in un solo sanitario, i “washlet”, le funzioni del wc e del bidet con l’aggiunta di effetti speciali da paura!